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Amina Narimi

Claudia Sogno

Concepita all’Isola d’Elba, ho trascorso i primi anni dell’infanzia nella pianura bolognese, una casa modesta circondata da piramidi di alberi uccisi per la grande falegnameria dietro casa.
Ogni pomeriggio andavo da loro, dai tronchi distesi senza vita apparente, da quelli più vecchi e nodosi ai ... (continua)


La sua poesia preferita:
Ambra
Pregai tutta la notte nel libro d'ore.
Seguì una mattina molto limpida,
un viso chiaro.
Forse non mi sentì....  leggi...

Claudia Sogno

Claudia Sogno
 Le sue poesie

La sua poesia preferita:
 
Ambra (21/04/2017)

La prima poesia pubblicata:
 
La donna degli alberi (06/03/2015)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Ros_marino (12/07/2018)

La poesia più letta:
 
La visione di amapòla (08/03/2015, 2147 letture)

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Claudia Sogno

Ogni volta che ti vedo eternamente

Amore
Col viso accolto nel silenzio
mi hai mostrato come fare
a raccogliere i fiori delle felci
con le mani a lume della luna,
come un’ostia, immersa dentro i fossi,
contro l’erba dello smarrimento

quando benedicevi la vallata
nel più semplice dei riti all’orizzonte
seguendo i vitelli al primo pascolo
con i semi alzavi una canzone
madida d’eterno. la tua gioia, ora,
come un’erica che sbuca nell’inverno,
cammina a piedi giunti col mio pane.

Una mano smuove il filo del silenzio
e si lascia cadere nello sguardo
qualcosa di esistente come il nulla
negli steli più lontani, in cima agli alberi-
legandoci al passato ed in avanti
giacendo accanto a noi, come una bestia,

conosco l'ampio dorso del silenzio,
un animale sempre vivo
quando sporge nella sera e s'inabissa
nel profondo della pancia, lentamente,
quasi fosse un suo risvolto
per quanta cura c’è, e discrezione,
nel tu del gesto che mi ascolta.

Come un nido che sognando
inizia per cantare nello spazio
sporgendo le sue ali come fiori
propagando a fondo lo splendore
che accompagna e segue ogni parola,
l'indicibile che abita nel verbo,
che ricopre la risposta trasparente
quando torna a trattenersi nel respiro,
nel paradiso delle voci impercettibili.

Così ti parlo, clandestina,
nei miei piccoli campi della luce,
godendo fino all’estasi dell’ombra
per assumere le nostre solitudini
a legame disumano. In questa vastità:

faremo un altro viaggio e un canto nuovo
allargando gli occhi chiari come pozzi
per i fiori trasparenti delle felci
ci fermeremo alla stazione delle immagini
raccogliendo il tempo in unità
si chiuderà la notte,
come fanno le stagioni sui ciliegi
quando il bianco appare d’improvviso
e il verde va da un albero a quell'altro,

finché una lacrima compare,
finché la rende visibile una luce,
facendo l’arco e ricadendo come neve
per quando sarà grande, per quando tornerà
a sprofondarci dentro, smisurata
riprendendo la poesia, nella parte dell'inizio
risorgendo originaria la parola
ogni volta che ti vedo,
eternamente.
Claudia Sogno 28/05/2015 20:47| 2318

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Amore
Ros_marino
Di quel respiro azzurro dentro l’aria
Più di un giungere soltanto
L’acquagrande della piccola marina
Lo splendore del grano
Tutta la sua luce
Nel sottomondo
Un buco è sempre tutto per la luce
Pianete
Saliva celeste come un ricamo
Noi
Il sonno delle piante
Eravamo lievi
La terra di betullia
Gli occhi delle case
Pochi decimi di efa e un grano nuovo
In una sola carne
Stupro (Lo stupro di e)
A capo chino, nella luce
Tanto è preso il cuore da visioni
Con gli occhi dell'origine
Il canto delle ali dorate
Hara
Grazie a te
La sillaba mancante
Se conoscere è fare l'amore
Tefilláh
Eravamo lievi
Albatros
Tu sei un luogo, padre
Il turbamento dell'annuncio
La Genèse
Un buio d'aria
Ombre sonore
Ederlezi
Nel cavo delle mani
Ambra
Sulla lettera iniziale di Pesah
Al principio della vita poi scomparve
Con l'acqua mi solleva dal silenzio
Con un solo e lento chiaro
Pasqua delle rose
Come un fiore ridotto alla gioia
Con la cenere negli occhi
Io sono insieme
Nel lunghissimo ora che sei
Pesah
Con la testa di un bambino nella luce
Nei movimenti delle rose
Con la fragilità degli angeli
Per essere ogni cosa quando cresce
Distesa dalla tua voce
Salam
Per rendere la rosa
Simurgh
La sillaba mancante è l'architrave
Come un frutto all'equinozio
Saliva per dolcezza alle radici
In ogni più piccola voce
Avevi degli angeli alle labbra
A comporre la mia voce
Nido nel nido
La morte è troppo poco
Ogni volta che ti vedo eternamente
Dentro le tue mani
Come fa l'arcobaleno a venir fuori
Nella grande notte delle palpebre
Nella partenza di Beltane
Nel rosso dei papaveri da frutto
Tanto piccolo da non essere spiegabile
Biancomangiare
Terra di leggende
Come fossero anni di betulle
Nevica dal fondo della terra
La visione di amapòla

Tutte le poesie



Claudia Sogno
 I suoi 1 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
La mano di perla (29/05/2018)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
La mano di perla (29/05/2018)

Il racconto più letto:
 
La mano di perla (29/05/2018, 674 letture)


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