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Amina Narimi
Concepita all’Isola d’Elba, ho trascorso i primi anni dell’infanzia nella pianura bolognese, una casa modesta circondata da piramidi di alberi uccisi per la grande falegnameria dietro casa. Ogni pomeriggio andavo da loro, dai tronchi distesi senza vita apparente, da quelli più vecchi e nodosi ai ... (continua)
La sua poesia preferita:
Ambra
Pregai tutta la notte nel libro d'ore.
Seguì una mattina molto limpida,
un viso chiaro.
Forse non mi sentì.... leggi...
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Claudia Sogno
Come un frutto all'equinozio
Amore
Una danza verbale e al contempo
si metteva tra il corpo e la sua ombra
come uno di quegli alberi che mostrano
l’argento delle foglie capovolte
dal pugno della luce,
nel vento. Pregavo la durata
girando adagio il viso di un respiro
col fiore di pervinca tra i capelli.
Come ogni domenica nel bosco.
Più nulla mi velava gli occhi
sfiorando la membrana dei castagni,
la gioia mi portava sulla schiena
come una compagna, una compagna onesta.
Nel liquido splendore della sera
bevevo, toccandole la fronte.
Non ho bisogno d’altro oltre i pini,
lei era il fiore e il fiore
è ancora lei,
invisibile nel campo,
vistosa,
nella pace del dolore.
Sono pieni gli occhi, nella nebbia,
del vedere che s’innalza così lenta
così distesa e uguale, come un frutto,
all'equinozio
come un frutto, tra due foglie, che scintilla,
cadendo nella pioggia che noi diciamo morte,
tutt'uno con la terra,
portando la sua fine nella notte
la rinascita perpetua della luce.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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