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Amina Narimi
Concepita all’Isola d’Elba, ho trascorso i primi anni dell’infanzia nella pianura bolognese, una casa modesta circondata da piramidi di alberi uccisi per la grande falegnameria dietro casa. Ogni pomeriggio andavo da loro, dai tronchi distesi senza vita apparente, da quelli più vecchi e nodosi ai ... (continua)
La sua poesia preferita:
Ambra
Pregai tutta la notte nel libro d'ore.
Seguì una mattina molto limpida,
un viso chiaro.
Forse non mi sentì.... leggi...
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Claudia Sogno
La sillaba mancante è l'architrave
Amore
C'è sempre qualche luce se l'aspetti,
se ti metti inginocchiato sei più grande
se risplende un pianto nudo, un solo verso
fessura l'infinito e rifiorisce
la speranza è un libro fatto d'aria
in cui le note della voce fanno tana
illuminando il gran silenzio mentre sale
lucida, e stordita, una poesia
usando la ferita per radice
ritorna dentro gli occhi la marea,
con la folgorazione, lenta, lungo l'acqua-
le fila delle trombe insieme ai corni
i legni che si alzano alle arpe
e, come in piedi, gli archi, in cerimonia,
si uniscono alle onde- dove batte
il nome che ti manca, cristallino.
Siamo foglie che s'involano, sorelle
nell'ovunque e immensa comunione
di nitore dello sguardo, come un lampo
che spalanca gli occhi dentro il sonno-
mentre prima li chiudeva per paura-
un altro fiore rischiara nei tormenti
e fa risorgere parole tra i suoi veli
salvando l'indicibile e chi ami
Così mi abiti, e, ogni sera, io ti sento
quando mi passi il pane, con le mani,
la sillaba mancante è l'architrave
che congiunge l'invisibile a chi vedi,
come l'albero fiorito nella neve
la cecità è questa fronte, bianca,
una coltre, intorno al cuore, muta,
è il sole che attraversa la mia nebbia
sottile come un'ostia, e, come un segno
d'acqua in chiesa, scivolata tra le labbra
dove la luce non arriva
abbiamo ancora una possibilità.
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Commenti di altri autori:
«Ho letto con particolare interesse la composizione scritta dall'autrice Caudia e la lettura mi fa fare questa considerazione: nascendo in questo mondo, cadiamo spesso nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ci assale spesso la paura e dimentichiamo che possiamo modificare noi il corso degli eventi che accompagnano la nostra quotidianità.»